Condivido le analisi fatte, tutte, nessuna esclusa, anche quella da cui parte il ragionamento che ci trova qui riuniti, nell’accezione in cui condividere non vuol dire essere d’accordo ma semplicemente mettere insieme i dialoghi che scaturiscono da idee esposte.
Che gli elettori delle primarie del 2007 siano stati coinvolti e poi lasciati lì, è un dato di fatto di cui anche Bersani stesso ha fatto menzione nel giorno in cui (16 luglio) a Roma si è presentato ai “Bindiani”, che grazie alla loro leader hanno deciso di appoggiarlo in questa corsa alla segreteria; quindi nulla di nuovo né da una parte né dall’altra.
Noto, e per questo ho scelto di appoggiare Marino, come cittadino e come iscritto al PD dalla sua Fondazione, che sia da una parte che dall’altra, pur con diversi distinguo di cui non ritengo di parlare qui perché non sono a mio modesto avviso argomento di questo commento, ci sono persone e “quadri” che forse non starebbero bene neanche in un mercato delle pulci…resterebbero invenduti.
Certo, la mozione Marino ha in sé più caratteristiche movimentiste, e sicuramente meno strutturate, perché parte a rovescio, dalla gente, dai territori, che non invece le altre che, partendo in modo a mio avviso verticistico, troppo verticistico, partono dai capi per proporsi al territorio… carisma, leadership, capacità innegabili di governare le cose affidate, conoscenze dei meccanismi di questa politica così fatta, che però ha portato fin qui a non fare comprendere alla gente cosa si vuol fare in modo applicabile, proprio alla gente, che rischia ancora una volta di “subire” scelte già fatte in luoghi che non le appartengono, calate dall’alto e vestite per l’occasione.
Girando fra le feste del PD e fra la gente fuori, da essa sento la voglia di contare, la forza di esserci per valere qualcosa, e le adesioni “di corsa” al PD in tempi utili per poter fare valere i propri voti al suo interno negli ultimi giorni utili allo scopo, testimonia che c’è volontà di ri-credere e di ri-affezionarsi a questo PD che ad oggi è l’unica vera possibilità – ancora inespressa veramente – ad una alternativa futuribile a questa destra pasticciona e posticcia, tronfia di proclami e povera delle capacità di scelte che una forza di governo dovrebbe avere per metterle in atto; certo, “se Parigi piange, Londra non ride”, ma credo che le idee che stanno arrivando sempre più convintamente numerose tramite la mozione Marino, saranno comunque utili a fare del PD ciò che vorrebbe diventare.
Un buon vino nasce da una buona fermentazione; di fermenti ce ne sono e tanti. Starà a coloro i quali avranno responsabilità di sintesi, fare in maniera che essa ”sia fermata ad ottenere quel vino che vogliamo”, quello che la gente –francamente non credo ancora per molto – si aspetta da chi la deve rappresentare.
Affido il toto segretario alle agenzie di scommesse, nella certezza che, ammesso ma non così scontato che vinca uno dei due contendenti più forti – sulla carta -, per abitudine, per stanchezza per capacità strutturali ed organizzative innegabili, per paura di non avere un capo capace di trascinarsi dietro il Partito nei confronti reali sul campo, comunque le realtà di leadership che questo partito sta proponendo sono degne tutte, sono congrue, e saranno utili ad affrontare nel migliore dei modi le sfide per le quali il Partito ritiene di essere degno interlocutore e soprattutto risolutore dei problemi che questa nostra Italia ha.
La capacità di sintesi ritengo sia in politica il bene più prezioso, e da essa non possono ritenersi esclusi proprio coloro i quali governeranno il PD, con l’aspettativa di saper contrastare i veri avversari politici in modo programmatico e futuribile per riprendere in mano il Governo del Paese; il rischio oggettivo è di cadere in logiche spartitorie che sanno di vecchio, ma sono convinto che noi gente sapremo distinguerci nel saper dire chiaramente sì e no a quello che ci viene proposto per il nostro bene, il più diffuso possibile, il resto non conta.
La Mozione Marino di cui tanto poco si parla per il fatto che non si porta al seguito stuoli di “soliti noti” e perché io ritengo è la più “orizzontale” delle tre, ha valori che partono da principi chiari e fermi che non sono slogan, ma veri a propri modi di “FARE” la politica come si “FA” la vita intorno: diritti uguali per tutti, allo studio, alla salute, al lavoro, ai futuri in cui ognuno crede, non contrastano certo con i doveri che ognuno deve avere allo stesso modo ben presenti, nel rispetto delle diversità di ognuno, di qualsiasi tipo esse siano.
Le capacità del PD di essere federativo e non consociativo, (nel senso negativo del termine), aggregativo, inclusivo e propositivo, risolutivo infine, trarranno dalla Mozione Marino quei valori che il nostro Candidato porta con sé, frutto sicuramente delle sue esperienze di vita, senza quei compromessi a cui la vita in Italia ci ha abituato, negli anni in cui egli era all’estero per lavoro.
L’ analisi dei contenuti delle mozioni, di ciò che le accomuna e di ciò che le distingue, rischia di essere un esercizio di palestra politica, senza un sano confronto con chi queste mozioni le deve votare…..
Ignazio Marino non è “prestato alla politica”, come dicono alcuni, essendo lui un Chirurgo, che magari poco sa di questi modi di farla, ma proprio per questo io ritengo ciò un valore; la bontà delle idee la capacità di sintesi “chirurgica” che gli accredito ( quando c’è da tagliare non si può tentennare!), faranno solo del bene al PD.
Voglio crederlo, magari in modo romantico, ma fermamente convinto, e per questo pur condividendo e ringraziando Fangareggi per quanto ha scritto, non posso ovviamente essere d’accordo con lui, nel rispetto delle sue idee, invitandolo a fare un lavoro sicuramente difficile, ma giornalisticamente appagante, di andare a sentire dalla gente cosa ne pensa e riportarlo, in modo “cronistico”…. Potrebbe scoprire nuovi orizzonti che la gente ha davanti, e che spesso sono preclusi a chi fa politica “per professione” come si piccava di fare un mio amico di Bologna….
Buone cose e buone E-Mozioni a tutti!
Lorenzo Romoli
San Martino in Rio 12/08/09
Fonte di partenza:
http://www.reggio24ore.com/Sezione.jsp?titolo=Ho+capito+perch%C3%A9+vince+Bersani&idSezione=4834